(ANSA) - ROMA, 6 MAG - Il consenso alla visita ginecologica
non può mai essere dato per "implicito" dal medico che deve
visitare una paziente, nemmeno se le "manovre" eseguite sono
clinicamente corrette. Lo sottolinea la Cassazione che ha
annullato l'assoluzione, in appello, di un ginecologo che aveva
visitato in modo invasivo tre giovani donne senza chiedere il
loro permesso, e ignorandone le proteste. In primo grado il
camice bianco era stato condannato a 6 anni per violenza
sessuale. Per gli ermellini "serve sempre il consenso esplicito
e informato". Ora si riapre a Torino l'appello bis.
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