(ANSA) - VENEZIA, 9 MAG - Jannis Kounellis, uno dei maestri
dell'arte povera, un "pittore" che usa la materia, gli elementi
primari della natura, per lavorare sui sensi. Un artista, nato
nel Pireo e a Roma dalla metà degli anni '50 fino alla morte nel
2017, che nel suo atto creativo "dipinge" anche quando le sue
opere sono composte di binari in ferro, di sacchi di juta, di
carbone, di armadi trovati dai rigattieri tenuti appesi al
soffitto da corde, di tubi e bombole di gas, di lana o lastre
metalliche. C'è una leggerezza "pittorica", una lievità
compositiva, unita alla pesantezza dei materiali usati nelle
oltre sessanta opere scelte da Germano Celant per realizzare la
prima retrospettiva dedicata a Kounellis dopo la sua scomparsa,
allestita nelle grandi sale di Ca' Corner della Regina, sede
veneziana della Fondazione Prada (11 maggio-24 novembre).
Il percorso espositivo prende avvio nel cortile con un lavoro
verticale del 1992 composto da sette piatti metallici a
sostenere sacchi contenenti chicchi di caffè.
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