(ANSA) - ROMA, 23 AGO - Il Italia il 50% del consumo degli
antibiotici avviene negli allevamenti di polli, tacchini e
suini. Un abuso che ha diffuso il problema dell'antibiotico
resistenza nel settore animale. E' quanto emerge dai dati del
Piano Nazionale di Contrasto dell'Antimicrobico-Resistenza
presentati in uno studio del Policlinico Gemelli, pubblicato
sulla rivista Igiene e Sanità Pubblica, da cui emerge che il
fenomeno dell' antibiotico-resistenza può essere aggravato dalla
trasmissione di batteri dall'animale all'uomo tramite contatto
diretto o attraverso il consumo di alimenti.
La ricerca che passa in rassegna i dati fino ad ora pubblicati
sul tema, sottolinea come la salmonella mostri già la presenza
di ceppi resistenti a più antibiotici così come E. coli,
presente nelle più comuni specie allevate in Italia (tacchini
73,0%, polli 56,0%, suini da ingrasso 37,9%) e nell'uomo
(31,8%).
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