(ANSA) - LONDRA, 5 MAR - Rapimento dei figli, torture su una
di loro, minacce all'ex moglie: sono pesantissime le accuse
certificate dai giudici dell'Alta Corte britannica che hanno
condannato Mohammed Bin Rashid Al-Maktoum, potente e ricchissimo
emiro di Dubai, nella causa di divorzio e sull'affidamento
familiare intentata 8 mesi fa contro di lui dall'ormai ex
moglie, la principessa Haya di Giordania, fuggita
rocambolescamente dagli Emirati per rifugiarsi a Londra.
L'esito della contesa era stato deciso dopo una serie di
giudizi tutti favorevoli ad Haya, emessi a partire della fine
del 2019, ma l'emiro aveva tentato di impedire che ne fossero
rese note le motivazioni: istanza che alla fine la giustizia
britannica ha rigettato, pubblicando oggi il dispositivo per
ragioni "d'interesse pubblico". Non senza rinfacciare al
principe emiratino - alleato di ferro di Usa e Regno Unito, e
peraltro protetto da immunità totale contro ogni ipotetica
conseguenza penale - di "non essere stato aperto né onesto verso
la corte" giudicante.
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