(ANSA) - PARMA, 04 GEN - "Se vogliamo che i musei siano
strumenti adatti al tempo in cui viviamo, la nostra missione
deve essere la comprensione del passato, non l'esaltazione. Noi
non dobbiamo addobbare stanze, ma rendere accessibile il nostro
patrimonio per permettere di capire cosa recuperare e cosa
rifiutare: i valori vanno continuamente rinegoziati". Sta
realizzando l'obiettivo di creare un museo finalmente
contemporaneo e in linea con gli standard internazionali Simone
Verde, direttore della Nuova Pilotta di Parma, splendido
complesso monumentale di oltre 40mila metri quadrati, da molti
mesi oggetto di una completa riqualificazione. Un'impresa di
certo non semplice, che riguarda la risistemazione degli spazi
ma anche la rivoluzione dal punto di vista scientifico di un
luogo che Verde, intervistato dall'ANSA, non esita a definire
"incredibile, unico al mondo, elaborato agli inizi del 1500. E'
come un fossile degli inizi della museologia".
Insediatosi nel 2017, il direttore ha messo mano a
un'istituzione mastodontica, non del tutto valorizzata, in cui
finalmente grazie a un provvedimento del Mibact del 2016 è stato
possibile riunire le tante realtà di grande prestigio che
ruotano attorno a Palazzo della Pilotta, rimaste separate troppo
a lungo: lo spettacolare Teatro Farnese, ultimato nel 1619 e
inaugurato nel 1628, la Galleria Nazionale di Parma, che ospita
la prestigiosa collezione d'arte dei Farnese creata a partire
dal Rinascimento (tra i capolavori anche la Scapiliata di
Leonardo da Vinci), il Museo Archeologico Nazionale di Parma,
istituito nel 1760, la Biblioteca Palatina, realizzata nel 1761,
il Museo Bodoniano, il più antico museo della stampa in Italia,
inaugurato nel 1963. "Abbiamo intrapreso un'opera di risanamento
e riqualificazione, che ha significato anche riconcepire
l'istituzione dal punto di vista museologico", spiega.
"Valorizzazione e tutela del resto devono andare assieme: stiamo
realizzando un progetto di rigenerazione scientifica e
intellettuale costato 5 milioni di euro, forse anche di più,
tutti fondi pubblici, a cui si uniscono altre sponsorizzazioni
private".
I lavori sono ancora in corso e non si sono mai fermati
neppure durante il lockdown. (ANSA).
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