(ANSA) - ROMA, 27 APR - "Oggi è un giorno storico. Walter De
Benedetto aveva allestito una serra di marijuana per usare la
sostanza a scopo terapeutico e lenire i dolori. 'Quella serra
non era reato' e quindi oggi è arrivata l'assoluzione perché "il
fatto non sussiste".
Questa sentenza è naturale, ovvia, scontata così come sono
irrazionali le argomentazioni di chi dice che i malati hanno
accesso alla cannabis terapeutica in Italia e che va tutto
bene". Lo afferma la ministra per le Politiche Giovanili Fabiana
Dadone in un lungo post su Facebook, dove aggiunge: "Oggi mi
sento di festeggiare questa sentenza e lo faccio con un test
antidroga del capello".
Dopo aver ricordato che "in Italia ad oggi i malati sono
costretti a battaglie legali perché abbiamo troppi legislatori
che rifiutano pregiudizialmente un confronto nel merito", la
ministra Dadone invita "per l'ennesima volta a un atto di
coerenza pubblica i detrattori della legalizzazione della
marijuana che ritengono 'cattivi maestri' quelli a favore.
Abbiate #unfilodicoerenza e fatelo anche voi dimostrando che non
c'è ipocrisia in questa vostra posizione".
"Posso non assumere sostanze stupefacenti - puntualizza
Dadone nel post - ed essere a favore della legalizzazione della
marijuana, posso essere eterosessuale ed essere a favore dei
diritti lgbt. Non abbiamo bisogno di vivere direttamente
un'esperienza per comprenderla, per empatizzare con chi soffre
ogni giorno in silenzio i soprusi di una mentalità violenta e
repressiva. Non siamo noi quelli sbagliati, non siamo noi i
criminali e spesso è proprio chi vive di questa linearità di
pensiero a nascondere una frustrazione, un segreto. Non abbiate
paura e se siete contro la legalizzazione e contro i diritti per
chi soffre argomentate le vostre idee senza slogan, senza
violenza e senza pregiudizi. Fate un passo verso il confronto,
non è mai una mossa sbagliata. Walter oggi - conclude la
ministra - non è stato un cattivo maestro, anzi. Voi potete dire
lo stesso?" (ANSA).
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