(ANSA) - ROMA, 07 AGO - Si allenta la morsa del Covid, torna
la cronaca al centro dell'attenzione del pubblico dei tg nei
primi sei mesi del 2021: è quanto emerge dall'analisi
dell'Osservatorio Tg Eurispes - CoRiS Sapienza sui dati relativi
al primo semestre dell'anno, periodo in cui l'audience del prime
time si è stabilizzata, con un lento ma progressivo ritorno ai
livelli di pubblico delle stagioni precedenti all'esplosione
della pandemia.
Se nei mesi primaverili l'audience media dei tg della sera si
è mantenuta più alta rispetto agli anni passati, con uno scarto
quotidiano di circa 2 milioni di spettatori rispetto alla
primavera 2019, con lo scorso giugno e la fine del coprifuoco si
è registrata una marcata caduta negli ascolti, che si sono
riallineati ai valori tipici delle passate stagioni tardo
primaverili. Sostanzialmente stabili le posizioni, salvo un
lieve guadagno per il Tg1 rispetto ai principali competitor
delle 20.
Con l'abbassamento della tensione - rileva ancora l'Eurispes
- il filone della cronaca comincia a riaffiorare ad aprile, per
tornare a rappresentare tra maggio e giugno la "killer
application" del prime time. Vicende drammatiche la strage del
Mottarone ed il caso di Saman Abbas sono tornate a polarizzare
l'attenzione del pubblico.
Prendendo ad esempio il mese di giugno, il 23,3% del
repertorio costituisce una sorta di "isola della nera",
alimentata dall'anniversario della strage di Ustica e dal
dibattito sul Mottarone. Il "continente" che vi si contrappone
si compone di quattro regioni, e quella relativa alla narrazione
del virus, che copre il 23,7% del repertorio, ha i confini più
definiti («Delta», «Vaccino», «Contagio»); poche le zone di
sovrapposizione con il cluster "internazionale" («Biden»,
«Vertice», «Calcio»), che arriva a un 22,2% comprendendo anche
parte della discussione sugli Europei. Ben più interrelati i
cluster relativi alla politica, che si riappropria dei suoi
spazi articolando la propria narrazione in una dimensione più
"partitica" («Centro-destra», «Salvini», «Berlusconi»), e una
più "socio-economica" («Zan», «Licenzianti», «Sindacato»), per
un complessivo 30,7% del repertorio. (ANSA).
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