(ANSA) - ROMA, 07 SET - Il comandante in capo delle forze
armate ucraine Valery Zaluzhnyi e il vicepresidente del comitato
di difesa ucraino Mykhailo Zabrodskyi hanno ammesso per la prima
volta la responsabilità di una serie di attacchi alle basi aeree
russe in Crimea. In una intervista pubblicata dall'agenzia di
stampa Ukrinform hanno affermato che l'esercito di Kiev ha
utilizzato missili e razzi e che 10 aerei da guerra russi sono
stati distrutti: gli attacchi hanno colpito in particolare la
base aerea di Saki.
Il 9 agosto scorso nella penisola c'era stata una serie di
esplosioni nella base militare a Novofedorivka, da cui erano
decollati aerei russi per bombardare le regioni di Kherson,
Mykolaiv e Zaporizhzhia. In quell'occasione il ministero della
Difesa di Mosca ha affermato che le esplosioni nella base aerea
in Crimea erano state causate dalla detonazione di munizioni
immagazzinate nel sito.
Successivamente, gli ucraini hanno reso noto che 'a causa delle
esplosioni' erano andati distrutti nove aerei russi.
La mattina del 16 agosto nuove esplosioni sono state registrate
in Crimea: il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha
affermato che si è trattato di un sabotaggio vicino a Dzhankoy,
con esplosioni in un magazzino militare . (ANSA).
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