(ANSA) - TUNISI, 18 DIC - Alla luce della bassa affluenza
alle urne di ieri per eleggere il nuovo parlamento, intorno al
9%, le principali forze di opposizione, che pure hanno
boicottato la tornata elettorale, chiedono al presidente Kais
Saied di fare un passo indietro. Ahmed Nejib Chebbi, portavoce
del Fronte di Salvezza Nazionale, coalizione di 5 partiti, tra
cui l'islamico Ennhadha, e 5 associazioni, ha chiamato, il
popolo tunisino, le organizzazioni, la società civile e le
personalità nazionali alla mobilitazione e a una serie di
proteste. per far cadere quello che ha definito "il sistema del
25 luglio 2021". Chebbi ha definito i risultati delle elezioni
legislative "un terremoto di 8 gradi della scala Richter",
alludendo all'affluenza alle urne, aggiungendo che questa cifra
riflette la delusione del popolo tunisino per il processo
guidato da Saïed.
La "pasionaria" Abir Moussi del Partito Destouriano Libero,
scendendo in piazza subito dopo l'annuncio dell'affluenza, ha
invitato Kaïs Saïed a dimettersi di fronte a questo "fiasco
elettorale" chiedendo elezioni presidenziali anticipate. Secondo
Moussi occorre anche congelare i lavori della Commissione
elettorale (Isie) in attesa della creazione di un nuovo organo
elettorale che possa garantire la trasparenza del processo
elettorale.
Anche il partito Afek Tounes ha chiesto, in una nota, lo
svolgimento di elezioni presidenziali anticipate che aprano la
strada a una nuova fase di vere riforme, invitando il
presidente della Repubblica a rispettare la volontà degli
elettori, a riconoscere il fallimento del suo sistema politico e
la sua incapacità di rispondere alle aspirazioni del popolo
tunisino. (ANSA).
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