(ANSA) - MILANO, 24 DIC - "Non mi sembra ancora vero, mi
sembra di vivere in un sogno". E' ancora incredulo Andrea
Costantino, l'imprenditore milanese che è rientrato questa
mattina in Italia dopo ventuno mesi ad Abu Dhabi. Nella capitale
degli Emirati Arabi Uniti l'uomo è stato rinchiuso in un carcere
di massima sicurezza per quindici mesi, con l'accusa di
finanziamento del terrorismo in Yemen, e poi dopo la
scarcerazione è rimasto bloccato nell'ambasciata italiana.
Costantino, 49 anni, ha potuto riabbracciare questa mattina la
moglie e la figlia all'aeroporto di Malpensa dove il suo aereo è
atterrato alle 7.
"I primi quindici mesi mentre ero in carcere sono stati un
inferno - ha raccontato - perché prima di tutto sei isolato e
puoi comunicare con l'esterno solo sei minuti alla settimana,
questo per me ha rappresentato una angoscia continua". Poi le
condizioni di vita nel carcere di massima sicurezza di Al Wathba
sono state "allucinanti, nella cella per quattro eravamo in 14 -
ha proseguito - e senza bagni. Per non parlare poi dei topi e
del cibo che veniva servito a terra, così come a terra si
dormiva con soltanto una coperta".
Dopo la scarcerazione, lo scorso maggio, Andrea Costantino ha
passato le sue giornate in una stanza nell'ambasciata italiana
ed è stato proprio l'ambasciatore Lorenzo Fanara a comunicargli
ieri sera la notizia della sua libertà, "portandomi un calice di
vino" in segno di festeggiamento. Appena tornato in Italia e
dopo aver riabbracciato la sua famiglia l'imprenditore come
prima cosa è andato a salutare "gli amici che mi hanno sempre
sostenuto in questi mesi, quelli di Radio Libertà che ringrazio
per quello che hanno fatto". (ANSA).
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