(ANSA) - WASHINGTON, 14 FEB - L'ex presidente brasiliano Jair
Bolsonaro intende tornare in Brasile a marzo per guidare
l'opposizione politica al suo successore Luiz Inácio Lula da
Silva e difendersi dalle accuse di aver incitato gli attacchi
dei manifestanti contro gli edifici governativi il mese scorso.
"Il movimento di destra non è morto e continuerà a vivere",
ha detto Bolsonaro al Wall Street Journal nella sua prima
intervista da quando ha lasciato il Brasile per la Florida alla
fine dell'anno scorso, dopo una sconfitta elettorale di misura
contro Lula. L'ex presidente brasiliano ha spiegato che lavorerà
con i suoi sostenitori al Congresso e nei governi statali per
promuovere quelle che ha definito politiche a favore delle
imprese e per combattere l'aborto, il controllo delle armi e
altre politiche che, secondo lui, sono contrarie ai valori della
famiglia. Bolsonaro, che non ha ammesso la sconfitta, è sembrato
moderare le sue critiche al risultato elettorale. "Perdere fa
parte del processo elettorale", ha detto. "Non sto dicendo che
ci sia stata una frode, ma il processo elettorale è stato di
parte". I pubblici ministeri brasiliani hanno accusato l'ex
presidente di aver incitato le rivolte a gennaio con post sui
social media che mettevano in guardia contro le frodi
elettorali. Il 'capitano del popolo', che era in Florida quando
si sono verificati i disordini, ha detto di essere innocente ed
estraneo a qualsiasi illecito, accogliendo con favore
un'indagine sugli eventi di gennaio. "Non ero nemmeno lì, e
vogliono dare la colpa a me!", ha osservato. Bolsonaro ha
sostenuto di essere sgomento per la violenza, che all'epoca ha
condannato in un post su Twitter, ma ritiene che non ci sia
stato un tentativo di rovesciare il nuovo governo. "Colpo di
Stato? Quale colpo di Stato? Dov'era il comandante? Dov'erano le
truppe, dov'erano le bombe?", si è domandato. Ora non vede l'ora
di tornare a casa, anche se riconosce che ci sono rischi legali.
"Un ordine di carcerazione può arrivare dal nulla", ha detto.
Quanto al futuro, ha confessato di essere ancora indeciso se
candidarsi di nuovo alla presidenza del Brasile, ammettendo che
il lavoro è stato "molto più difficile" di quanto immaginasse.
(ANSA).
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