(di Alessandra Magliaro)
(ANSA) - ROMA, 15 FEB - "Mi metteva soggezione questa casa,
rifletteva l'esatto contrario di come lui appariva in pubblico
sorridente, magnetico, qui dentro rivelava la la sua vera natura
rigorosa, introversa, quasi austera" dice Carlo Verdone dentro
la villa di Alberto Sordi a Roma. Entrare qui dentro mette in
effetti soggezione, è varcare un luogo sacro del cinema, pieno
zeppo di ricordi dagli stivali del Vigile alla bombetta di Fumo
di Londra, decine di foto, di premi, sparsi tra i tavolini e la
libreria dell'enorme salone a elle con i divani di velluto
senape, proprio simili a quelli di tante case borghesi dei
decenni scorsi. Il luogo magico dove Alberto Sordi è vissuto dal
1958 alla sua morte a 82 anni il 25 febbraio 2003 sta per aprire
finalmente al pubblico. Intanto è qui, in questa proprietà che
domina l'incrocio tra via Appia Antica, la Cristoforo Colombo,
via delle terme di Caracalla, via Druso che è ambientato 'Siamo
tutti Alberto Sordi?' il film documentario di Fabrizio Corallo
che come un'enciclopedia visuale racconta il grande artista a
100 anni dalla nascita. "Siamo tutti Alberto Sordi?", prodotto
da Dean Film e Surf Film con il Luce e Sky Arte e La7 andrà in
onda domenica 12 aprile alle 21.15 su Sky Arte e mercoledì 10
giugno alle 21.30 su La7. (ANSA).
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