(ANSA) - CROTONE, 02 OTT - Omicidio colposo plurimo e
incendio colposo. Sono le ipotesi di reato a carico dei quattro
finanzieri della Sezione operativa navale di Crotone - due dei
quali rimasi feriti e nell'immediatezza e definiti eroi -
intervenuti per salvare un gruppo di migranti su una barca a
vela nelle acque tra Isola Capo Rizzuto e San Leonardo di Cutro
che poi esplose provocando la morte di quattro migranti.
L'esplosione del vecchio e malandato peschereccio con a
bordo i migranti, partiti dalle coste turche, avvenne in mare
aperto lo scorso 30 agosto e venne avvertita fino alle spiagge
della costa crotonese ancora piene di turisti. Oggi è in
programma l'incidente probatorio per cristallizzare le
testimonianze di sette migranti che avrebbero detto di avere
visto i militari fare carburante da alcune taniche presenti sul
veliero mentre erano in mare. Una circostanza smentita dai
militari.
Nell'incidente, avvenuto mentre la motovedetta della Guardia
di finanza stava scortando l'altro
natante nel porto di Crotone, i due finanzieri indagati, ai
quali è stato notificato l'avviso di garanzia firmato dal pm
della Procura di Crotone Pasquale Festa, rimasero feriti. I
militari, che si trovavano a bordo della barca a vela per
aiutare i migranti, rimasero feriti nell'esplosione e si
tuffarono in acqua pur avendo riportato uno la frattura di una
gamba e l'altro del piede, proprio nel tentativo di salvare la
vita dei migranti di nazionalità, pachistana, egiziana e
siriana.
Sulla vicenda intervenne anche l'arcivescovo di Crotone
Santa Severina, mons. Angelo Panzetta, che espresse vicinanza
"agli uomini della Guardia di finanza rimasti feriti nelle
operazioni di soccorso" evidenziando da parte loro "il prendersi
cura del prossimo senza distinzione senza distinzione di
razza,sesso, lingua e religione".
L'imbarcazione sulla quale avvenne la tragedia è affondata in
un tratto di mare piuttosto profondo e deve essere recuperata.
(ANSA).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA