(ANSA) - ROMA, 21 NOV - Squilibri territoriali nella
concessione di prestiti e forte rischio usura, dopo sette mesi
dal propagarsi della
pandemia Covid-19. Lo sostiene la Fabi in una rilevazione sui
finanziamenti garantiti dallo Stato.
In un momento in cui il sostegno finanziario di famiglie e
imprese riveste un'importanza vitale e il fattore tempo gioca un
ruolo chiave, le disparità economiche già così ampie a livello
territoriale continuano a rimanere marcate e trovano conferma
nell'analisi dei dati condotta dalla Fabi. Dall'inizio della
pandemia e sino alla prima metà di novembre, sono state
complessivamente presentate 1.252.662 domande per un importo
complessivo di 101,2 miliardi: sono 277.560 le richieste di
finanziamento
fino a 800.000 euro per un totale di 82,2 miliardi (296.284 euro
l'importo medio), mentre sono 975.102 le richieste di
finanziamento fino a 30.000 euro (19.582 euro l'importo medio).
Confrontando il numero delle misure concesse nelle diverse
regioni, lo scenario appare decisamente non omogeneo. Gli
estremi sono dati, da un lato, da Lombardia ed Emilia-Romagna,
regioni che hanno ricevuto più di un terzo del totale e
dall'altro, da Molise e Basilicata, regioni che invece faticano
a beneficiare del supporto finanziario derivante dalle misure
introdotte. (ANSA).
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