(ANSA) - ROMA, 09 DIC - Vale davvero la pena di entrare dal
10 dicembre sulla piattaforma online di RaiPlay per vedere il
nuovo lavoro del regista di tanti film che hanno fatto la
memoria collettiva dell'Italia da "Mediterraneo" a "Nirvana", da
"Io non ho paura" a "Con tutto il mio folle amore". E' firmato
"un film collettivo di Gabriele Salvatores", si intitola "Fuori
era primavera" e dopo un soggiorno in rete (dove è visibile
gratuitamente) approderà il 2 gennaio prossimo su Rai3, quasi un
messaggio in bottiglia per il nuovo anno di questo paese. Voluto
da Indiana Productions e Rai Cinema, realizzato con l'entusiasta
partecipazione di circa 8.000 italiani che hanno inviato i
propri video amatoriali nel periodo del lockdown, montato con
sagacia da Massimo Fiocchi e Chiara Griziotti, il film è un
intenso viaggio attraverso le solitudini, il dolore, ma anche la
speranza e la solidarietà che la gente ha fatto sue nel periodo
più duro della prima ondata della pandemia.
"All'inizio avevamo un approccio più classico, quasi
documentaristico - racconta Salvatores -. Poi ci siamo resi
conto che il tutto rischiava di prendere un taglio televisivo
che non poteva competere col flusso delle notizie quotidiane e
allora abbiamo scelto la strada delle emozioni". Il film si apre
su una lunga serie di riprese della natura incontaminata, delle
specie animali che si sovrappongono ai riti collettivi della
specie umana. Finché un pipistrello vola in cielo e tutto
comincia…
"Non sarò mai un negazionista - precisa il regista -: so bene
che il virus esiste, l'ho provato in prima persona e credo alla
ricostruzione del suo passaggio dall'animale all'uomo. Ma è
altrettanto vero, come dice uno dei personaggi del film, che per
la natura anche noi siamo una sorta di virus malefico. Abbiamo
sconciato la terra e siamo responsabili del degrado per cui il
pianeta boccheggia. Abbiamo favorito questa pandemia coi nostri
comportamenti e oggi la considero un segnale d'allarme". Nel
film c'è molta solidarietà, voglia di comunità e di mutuo
soccorso, tutte cose che hanno caratterizzato la nostra
primavera e che oggi sembrano scolorite. "Oggi al sentimento di
comunità si è sostituita la paura, la rabbia, la confusione".
(ANSA).
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