(ANSA) - REGGIO EMILIA, 01 FEB - Un 15enne di Reggio Emilia è
stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di violenza
sessuale nei confronti di una coetanea. Indagati anche altri due
minorenni che, secondo la Procura, avrebbero avuto rapporti con
la ragazza. A riportare la notizia è la stampa locale. Il gup
del tribunale dei minori di Bologna, dopo aver convalidato il
fermo del ragazzo incensurato, ha accolto la richiesta dei
domiciliari avanzata dall'avvocato difensore Giacomo Fornaciari.
I fatti risalgono a venerdì mattina quando in seguito a uno
sciopero a scuola, cinque compagni di classe - tre ragazzi e due
ragazze - decidono di comprare bevande alcoliche e andare
nell'appartamento dei genitori di uno di loro (dell'arrestato)
per dare vita ad una sorta di festino. Una delle ragazze (la
quale verrà interrogata nelle prossime ore) nel primo pomeriggio
torna a casa mentre l'altra resta da sola coi tre adolescenti
che avrebbero abusato di lei ubriaca. La ragazza sotto choc
intorno alle 15, ha chiamato la sorella per dare l'allarme ai
carabinieri e denunciare quanto subito.
Uno dei tre ragazzi deve ancora essere identificato e
ascoltato dagli inquirenti. Un altro, uno degli indagati, invece
ha reso dichiarazioni spontanee in caserma, ammettendo di aver
avuto un rapporto con la ragazza. Mentre l'arrestato sostiene -
stando a quanto spiega all'ANSA, l'avvocato Fornaciari - "che il
rapporto fosse stato consenziente".
Secondo la pm Alessandra Serra della Procura dei Minori però
la violenza sessuale è aggravata "dalle condizioni di
inferiorità psichica e fisica, avendo la medesima pesantemente
abusato di sostanze alcoliche quali vino e vodka alla pesca, in
tali quantità da compromettere la capacità di esprimere un
valido consenso", come si legge nella richiesta di misura
cautelare. Gli esami tossicologici ai quali è stata sottoposta
la ragazza otto ore dopo i fatti hanno confermato "una
percentuale di etanolo presente nel plasma pari a 96 mg/dl, un
considerevole stato di ebbrezza alcolica".
Il provvedimento è scattato perché il giudice ha ravvisato il
pericolo di fuga. (ANSA).
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