(ANSA) - QUITO, 02 FEB - La rottura giorni fa di un tratto di
un oleodotto privato nell'Amazzonia ecuadoriana ha causato lo
sversamento dell'equivalente di 6.300 barili di petrolio. Lo ha
reso noto oggi la compagnia proprietaria dell'Oleodotto di
greggio pesante (Ocp).
L'annuncio dell'entità del disastro è stato fatto
congiuntamente in una conferenza stampa dal presidente di Ocp,
Jorge Vugdelija, e dal ministro dell'Energia ecuadoriano, Juan
Carlos Bermeo. Vugdelija, indica il portale di notizie
Primicias, ha precisato che i tecnici della compagna hanno già
recuperato circa 5.300 barili di petrolio, pari all'84% di
quello sversato nella natura nel settore di Piedra Fina della
provincia amazzonica di Napo. Il 28 gennaio scorso la caduta di
una grossa pietra su un tratto dell'oleodotto ha provocato la
rottura di un tratto dell'oleodotto stesso, facilitata anche dal
cedimento che da tempo si registra del terreno nel letto del
fiume Coca. Il presidente di Ocp ha sottolineato che "siamo
consapevoli della gravità dell'accaduto e per questo stiamo
agendo in modo responsabile per minimizzarne gli effetti. Non
risparmieremo risorse - ha infine detto - per realizzare una
bonifica della zona colpita e per risarcire la comunità in
conformità con quanto stabilito dalla legge". L'oleodotto Ocp,
gestito dalla società privata che porta lo stesso nome. E' lungo
circa 465 chilometri, ed è entrato in funzione nel 2003. Ha una
capacità installata per trasportare 450.000 barili al giorno, ma
attualmente ne trasferisce il 43,7% del suo potenziale. (ANSA).
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