(ANSA) - ROMA, 21 MAR - E' necessario un piano di
redistribuzione dei profughi che arrivano dall'Ucraina. Lo
sottolinea la Cei. "Il numero degli sfollati è un dato che è
destinato ad aumentare" e "non si può pensare che i Paesi di
confine possano sostenere da soli questo impegno umanitario:
occorrerà che l'Unione Europea decida di attuare un vero e
proprio piano di ridistribuzione dei cittadini ucraini nei vari
Stati membri", ha detto il cardinale presidente Gualtiero
Bassetti. "Nelle prossime ore, alcuni voli umanitari, da
Varsavia, giungeranno in Italia, permettendo a centinaia di
cittadini ucraini di essere accolti da circa 20 Caritas
diocesane del nostro Paese", ha detto Bassetti, confermando le
notizie diffuse nei giorni scorsi. Con i voli umanitari
dovrebbero arrivare in Italia circa seicento profughi. "Le
nostre Chiese stanno facendo e faranno la loro parte
nell'accoglienza e nell'apertura di corridoi per favorire
l'arrivo in sicurezza delle persone che sono bloccate nei Paesi
di transito, che non riescono più a proseguire il loro viaggio o
sono troppo vulnerabili per farlo. Anche questo è un contributo
prezioso alla pace", ha sottolineato Bassetti annunciando:
venerdì 25 marzo, Festa dell'Annunciazione, "ci uniremo con i
vescovi e i presbiteri di tutto il mondo a Papa Francesco che
consacrerà la Russia e l'Ucraina al Cuore Immacolato di Maria".
Bassetti, aprendo i lavori del Consiglio episcopale
permanente, ha parlato anche del fine vita. "Sono da accogliere
con sollievo la sentenza e le motivazioni con cui la Corte
Costituzionale ha respinto il quesito referendario sull'omicidio
del consenziente, mentre c'è da sperare che nel corso dell'iter
parlamentare la proposta di legge sul fine vita riconosca nel
massimo grado possibile il principio di tutela minima
costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e
con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili".
Parlando infine della situazione del Paese, Bassetti ha
concluso: "Bisogna rifuggire la tentazione di strumentalizzare
il disagio per interessi ideologici e occorre invece adoperarsi
per ricucire e pacificare il tessuto delle relazioni umane e
civili, con un'attenzione speciale per i più piccoli e i più
fragili". (ANSA).
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