(ANSA) - TORINO, 12 MAG - La parlantina veloce, l'aria
scanzonata e quel fare da eterno fanciullo. Alessandro Cattelan
sembra tranquillo e rilassato dopo l'ultima prova poco prima
della seconda semifinale dell'Eurovision Song Contest, che lo
vede alla conduzione insieme a Mika e Laura Pausini. "Mi sto
divertendo, pensavo sarebbe stato più stressante e invece è
meglio di come mi immaginassi. Con Laura e Mika la stiamo
vivendo bene, facciamo gruppo, condividiamo le paure. Perché
anche se siamo tutti abituati a palchi di un certo tipo, 200
milioni di persone che ti guardano fanno sempre effetto...".
Altro che litigi e scaramucce tra loro. "Boh, se inventano 'ste
cazzate su di me e Pausini, chissà sulle cose serie".
E i numeri comunque danno ragione a loro. "Ma non è la prima
cosa alla quale penso la mattina, anche quando le cose non vanno
bene". Nel suo intervento nella seconda serata ha voluto
ironizzare sulla capacità degli italiani di organizzare grandi
eventi. "Ci portiamo dietro la nomea di persone che non fanno
del rigore il loro faro, che un po' è anche vero, ma poi
dimostriamo che le cose riusciamo a farle funzionare. In fondo,
l'autoironia è il punto di partenza per poi scherzare su tutto
il resto".
All'Eurovision, show tutto puntato sulla musica, però non
c'è molto spazio per chi presenta. "Ed è giusto così. Il focus
non sei tu ma i cantanti, sei un agevolatore. Non è il mio
programma, né di Mika o di Laura. Anche X Factor non l'ho mai
sentito mio. Mi piacciono i programmi ritmati, che durano il
tempo che devono durare". Ed è inutile provare a chiedergli se
un ipotetico suo Sanremo andrebbe in questa direzione. "Ogni
volta che dico quella parola succede un putiferio". E allora si
torna a parlare di Eurovision e dei suoi preferiti, che oltre a
Italia e San Marino, Portogallo, Spagna, Inghilerra, Grecia,
Olanda, Moldavia. E Ucraina, il Paese dato per vincente.
"L'Eurovision è apolitico, ma con valori molto chiari come
rispetto, condivisione, comunione, e quindi inevitabilmente
diventa politico. In questo momento i ragazzi ucraini godono di
un'empatia particolare di cui, credo, avrebbero fatto volentieri
a meno". (ANSA).
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